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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

Uskok 18

  USKOK 18   Gavino era rimasto ad Albona per pochi  giorni in attesa che lo dirottassero verso la miniera di destinazione: in questo breve lasso di tempo fece amicizia con un bellunese, un rude montanaro taciturno che aveva lasciato, come altri  suoi conterranei, il Cadore per cercare fortuna altrove. In quel periodo la società carbonifera era alla disperata ricerca di mano d’opera da impiegare principalmente in Istria perché, a sud di Càrpano, si progettava di costruire una nuova cittadina che offrisse ospitalità sia ai minatori che ai loro dirigenti. Il consorzio aveva acquisito a questo scopo  una larga porzione dei terreni acquitrinosi che occupavano un’area estesa sino ad un ramo secondario del canalone d’Arsa ed aveva provveduto a bonificarli con grande impiego di uomini e capitali. Giuseppe, questo il nome del bellunese, non era adatto per lavorare in miniera ma, a differenza di Gavino, riusciva a nascondere le proprie paure, il terrore del buio e ...

Uskok 17

  USKOK 17   Si stava intervenendo per risolvere, in via definitiva, gli annosi  problemi legati all’impaludamento dei laghi di Cepich e di Càrpano. I due specchi d’acqua si allargavano o ritiravano seguendo il corso delle stagioni e le conseguenti portate del fiume Arsa, dei suoi affluenti e di alcune sorgive sotterranee. Il corso d’acqua principale nasceva alle falde del monte Maggiore e  proseguiva verso sud  ovest per poi sfociare in un lungo canalone che a sua volta raggiungeva l’Adriatico. I due laghi rendevano la zona circostante malsana e gli abitanti erano spesso soggetti alle febbri malariche per cui era urgente prendere provvedimenti  irreggimentando le acque e regolando gli afflussi ed i deflussi. I lavori in progetto avrebbero anche portato, nella zona di Càrpano,  ad un consistente miglioramento delle condizioni di vita dei minatori e dato un nuovo  impulso alle attività estrattive. Ersilia aveva sempre vissuto in una piccola...

Uskok 16

    USKOK 16 Catina era molto impegnata con il suo nuovo lavoro, ma nei rari momenti di tranquillità ricordava con nostalgia la  travagliata storia d’amore e le circostanze che avevano brutalmente interrotto quel romantico idillio. Prima che accadessero i tragici eventi di Radkersburg sperava di poter convincere i propri genitori ad accettare Liberato nell’ambito della famiglia e ad accoglierlo con benevolenza. D’altra parte la  situazione economica del giovane non era così disastrosa come la dipingevano ed il tempo avrebbe sistemato ogni cosa. Dal canto suo il giovane, durante una breve licenza, le aveva promesso che, appena possibile, si sarebbe recato dai futuri suoceri per convincerli delle proprie buone intenzioni e del proposito di incrementare le proprie entrate perché, in ultima analisi, tutto dipendeva da questo. Liberato prestava servizio presso il Novantasettesimo reggimento di fanteria che era composto da triestini, istriani della costa e dell’int...

Uskok 15

  USKOK 15   Durante il periodo napoleonico le miniere di Càrpano furono oggetto di due decreti che in pratica regolamentavano ciò che già era in atto da decenni: si mantenne dunque lo statu quo. Le cose si complicarono sotto gli Asburgo perché, aperti nuovi pozzi a Vines ed in altre località del circondario di Albona, i due gruppi di finanziatori che avevano manifestato interesse allo sfruttamento dei giacimenti entrarono in conflitto tra loro danneggiandosi reciprocamente e tentando di corrompere i funzionari di Vienna. I minatori più giovani e validi erano contesi tra le due fazioni e lusingati con promesse, non sempre mantenute, di facili guadagni e migliori condizioni di lavoro. La confusione regnava sovrana a scapito sia degli uomini impiegati, che ormai assommavano a diverse centinaia, che delle donne e dei ragazzini che si occupavano della cernita dei materiali e del trasporto in superficie con pesanti carrelli. Gli incidenti purtroppo erano all’ordine del gior...

Uskok 14

  USKOK 14   La Serenissima intendeva rimanere neutrale senza appoggiare né la Francia, né l’Austria, ma questa risoluzione non le portò fortuna: i due eserciti infatti si scontrarono sul suo territorio attraversandolo e devastandolo senza farsi eccessivi problemi. I francesi, più degli austriaci,  si comportarono  da predoni inseguendo gli asburgici nella  loro fuga verso il Tirolo e non risparmiando le popolazioni locali: una situazione di grande pericolo cui  i notabili veneziani  non seppero porre rimedio se non riconfermando una neutralità  che equivaleva ad una resa incondizionata. I due contendenti, pur affrontandosi in campo aperto per salvare le apparenze,   avevano però sottoscritto un  accordo segreto per cui la parte lombarda assoggettata alla Serenissima, il Veneto, l’istria e la Dalmazia, sarebbero passati sotto gli Asburgo, mentre la Francia si sarebbe impossessata degli altri territori gravitanti su Milano e, p...

Uskok 13

  USKOK 13   Il figlio di Giovanni si chiamava Alvise. Era un ragazzo dolce e solare molto ubbidiente ed affezionato ai genitori, soprattutto alla madre. Giovanni l’aveva accettato come figlio suo e poco gli importava della gente: non aveva nessuna intenzione di dannarsi l’anima in complicati ragionamenti  che, ne era ben certo, non avrebbero sortito alcun risultato. Infatti nei nove mesi anteriori alla nascita di Alvise, calcolando per difetto, Vanda poteva aver offerto le proprie prestazioni a più di  mezzo migliaio di arrapati clienti per cui, escludendo i doppioni e qualche  colpo andato a vuoto,  era  impossibile risalire al vero padre del ragazzo. Ma questo a lui non faceva né caldo, né freddo: Vanda aveva definitivamente lasciato alle spalle il  proprio turbolento passato ed ora si comportava da madre amorevole e fedele consorte. Le critiche di parenti ed amici, di incartapecoriti bacchettoni e moralisti d’accatto gli scivolavano ...

Uskok 12

  USKOK 12   Grgur e Doretta avrebbero potuto trascorrere una serena vecchiaia  magari ritirandosi in una delle abitazioni vista mare che, lavorando duramente, avevano acquistato   a Rabaz. Purtroppo complicarono ed amareggiarono gli ultimi anni della loro vita  quattro dei  figli poiché il quinto viveva lontano e conduceva apparentemente una vita serena e dignitosa. I tre negozianti erano in perenne lotta tra loro e non si erano più riconciliati dopo lo smacco di Càrpano, Giovanni aveva perso la testa dietro la sgualdrinella di Montona e doveva fare da padre ad un figlio non suo: il prestigio della famiglia stava man mano scemando e gli amici di un tempo tendevano a defilarsi. La situazione non era quindi delle migliori ed i due si dannavano l’anima per cercare qualche rimedio senza però riuscirci. “Quando che no ghe saremo più, scioparà l’inferno” ripeteva il vecchio Grgur ad un’angosciata Doretta che oramai era diventata l’ombra di se stes...

Uskok 11

    USKOK 11   La Serenissima era abbastanza tollerante nei riguardi della prostituzione femminile, un po’ meno verso l’omosessualità che cercava in ogni modo di arginare. A Venezia esisteva un edificio, un lascito testamentario da parte di un nobile defunto, in cui vivevano, quasi segregate, parecchie fanciulle dai facili costumi ed anche qualche vecchia carampana in disarmo che potevano esibire liberamente, affacciate verso una calle secondaria,  le loro mercanzie per adescare i passanti. La faccenda non dava scandalo, al massimo qualche rimbrotto della Chiesa, perché il Gran Consiglio aveva deliberato in tal senso ed i marinai, dopo mesi di navigazione, avevano due possibilità: accoppiarsi tra loro o sfogare le pulsioni represse una volta arrivati in laguna. La Serenissima provvedeva anche al benessere psico-fisico dei propri naviganti! Sotto l’Austria si seguivano regole diverse ed il clero aveva maggior voce in capitolo per cui la prostituzione era in ...

Uskok 10

  USKOK 10   Doretta e Grgur ebbero dunque cinque figli: tre maschi e due femmine. Il più anziano, la secondogenita ed il quarto rampollo continuarono l’attività dei genitori gestendo i tre spacci di generi alimentari, già da loro avviati, a  Barbana,  Orsera e  Dignano sulla strada per Pola. Oltre ai centri maggiori servivano ampie zone del circondario: case isolate i cui abitanti venivano a far provviste nel capoluogo comunale. Il più giovane dei fratelli seguì invece le orme dello zio Bortolo e si impiegò in qualità di tecnico presso le miniere attorno ad Albona mentre il terzogenito prese la via di Venezia e fece carriera nell’amministrazione doganale della Serenissima trasferendosi  in terraferma. La repubblica veneta ora prestava  più attenzione alle ricchezze del sottosuolo non limitandosi a cavar pietre e ad assottigliare il patrimonio boschivo del montonese:   da poco tempo infatti i vetrai di Murano, cessata ogni diffidenza,...