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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Uskok 9

  USKOK 9   Nella casa di Rabaz Grgur riuscì a ritrovare, almeno in parte, quell’equilibrio interiore che aveva perduto dopo i tragici avvenimenti di Ragusa. Doretta gli faceva gli occhi dolci, cercava di incrociarlo in qualsiasi momento, si dimostrava assai disponibile e pronta a sacrificare la propria innocenza sull’altare di una giusta causa. Pur essendo aggraziata e possedendo un buon carattere, non era il genere di donna che mettesse in agitazione   l’uscocco: la defunta   moglie   infatti la superava sia in bellezza che in sagacia, ma Grgur decise di non andare troppo per il sottile perché Doretta era pur   sempre un ghiotto bocconcino con tutti gli attributi al posto giusto e per giunta, il che non guastava, straordinariamente ricca. Viziata si, ma entro limiti accettabilissimi o almeno così credeva. Visto il suo evidente interessamento qualche progetto di vita futura si poteva anche fare   e lui di progetti ne fece parecchi, da quel...

Uskok 8

  USKOK 8   Mentre Eliza ed Ivan ancora risiedevano ad Ancona il chioggiotto, dopo un periodo di incertezza e smarrimento, era ritornato a Karlstadt per dissotterrare le due casse di preziosi occultate presso un torrente che scendeva  dai Gorianci. Siccome la ricchezza apre ogni strada ed appiana ogni divergenza, non gli fu difficile trovare una bella casa nel centro della cittadina ed una prosperosa giovane da impalmare. In età ormai avanzata decise di procurarsi anche un erede e si dannò l’anima per riacquistare quella virilità che credeva ormai perduta. Gli impacchi miracolosi di miura puama, giunta da chissà dove e le numerose preghiere della moglie al dio slavo della fertilità, compirono il miracolo ed il chioggiotto divenne l’orgoglioso genitore prima di un robusto maschietto e poi di una delicata femminuccia: i rimedi erano stati efficaci andando addirittura al di là di ogni più rosea aspettativa! Cessato ogni pericolo, aveva infatti saputo della tristiss...

Uskok 7

  Uskok 7   Era destino che Eliza ed Ivan dopo i servigi resi, in quel di Ancona,  alla repubblica dalmata  si dovessero trasferire a Ragusa per assumere incarichi  più importanti. Se la donna accettò di malavoglia il cambiamento, in poche settimane cambiò atteggiamento rouscendo   ad innamorarsi della nuova sistemazione, della gente del posto e soprattutto del singolare assetto di quel lembo di terra che sembrava perdersi nell’azzurro del mare: uno spicchio di costa, col suo minuscolo entroterra, in cui non mancavano né aride montagne, né fertili pianure, né ridenti isole e penisole e l’acqua  limpida  faceva risaltare ogni cosa. Ragusa occupa infatti un posto  privilegiato nella Dalmazia meridionale, un microcosmo di rara bellezza che affascina anche il visitatore più disattento, più propenso magari a riempire lo stomaco od a mercanteggiare che a nutrire lo spirito. Regna una tranquilla sonnolenza che nemmeno gli indaffarati tr...

Uskok 6

  USKOK 6 Dopo questi avvenimenti Ivan ed Eliza avrebbero potuto condurre una vita serena senza problemi economici. Il rapporto con i vecchi compagni si era dapprima allentato per poi praticamente interrompersi perché, dopo il triste episodio di Cherso, nessuno di loro si voleva  addossare impegni gravosi senza la certezza di raggiungere un risultato tangibile. La speranza di ricostituire una potentissima flotta di agili imbarcazioni stava man mano scemando: le  ultime allungate scialuppe ed affusolate feluchine giacevano infatti semi carbonizzate nel piccolo porto di Segna. Gli uomini più giovani e validi avevano cercato di impegnarsi in lavori che permettessero  loro di sopravvivere gli anziani, tra cui il comandante, vivevano di ricordi e non sapevano individuare, tra le nuove generazioni, chi avrebbe potuto mettersi alla guida di un popolo di disperati. Le donne non incitavano più i loro compagni esortandoli a compiere nuove epiche imprese perché, dovendo...

Uskok 5

  USKOK 5 Mentre Ivan cercava una spiaggetta per attraccare, il chioggiotto, con l’altra barca, si spostò sotto l’imboccatura della caverna. L’intenzione era quella di  far scendere  le casse, sempre che fossero ancora lì, sino al pelo dell’acqua e di issarle poi sull’imbarcazione più grande che era quella del mercante. L’uscocco, dopo essersi denudato, si arrampicò come uno scoiattolo sino all’imboccatura della spelonca, scostò alcuni rami che ostruivano il passaggio e penetrò all’interno di essa. In un angolo erano stivate le casse: il legno si era un po’ guastato, ma non più di tanto perché il montenegrino si era servito di un’essenza resistente all’aria ed all’acqua di mare. I contenitori furono imbragati, uno per uno,  con una robusta corda e fatti scendere con esasperante lentezza: Ivan infatti temeva che i fondi delle casse  potessero  cedere ed il contenuto inabissarsi in quel tratto di mare molto profondo. Tutto però procedette nel migliore...

Uskok 4

  USKOK 4 Partirono dunque in quattro: Eliza, Ivan, Fiorina ed il chioggiotto con il carro svuotato da ogni merce e presero questa volta la via più diretta verso il Quarnaro e l’Istria. Il vecchio comandante aveva raccomandato loro di usare la massima prudenza e di evitare i sentieri più battuti  che scendevano verso Segna. Fecero tappa  in un minuscolo paesino, quattro case messe in croce,  per far riposare i cavalli e qui, per la prima volta, sentirono parlare dell’orribile delitto che aveva sconvolto tutti gli abitanti di una vasta zona della Carniola: un fornaio e la sua giovane figlia erano stati accoltellati senza motivo alcuno, almeno così assicuravano i compaesani, e i loro corpi gettati  in un torrente. Non era una rapina perché nulla era stato sottratto dal loro carro che, con i cavalli ancora agganciati, aveva terminato la propria corsa in un prato poco lontano. Al momento i quattro non diedero molto peso alla cosa: dopotutto non erano  in ...

Uskok 3

  USKOK 3 Eliza, Fiorina ed il Chioggiotto raggiunsero i Gorianci dal lato nord e, dopo aver abbandonato il carro all’inizio di un’erta, si addentrarono a piedi tra la fitta vegetazione, gli aspri spuntoni di roccia, gli anfratti  e le poche radure che contraddistinguevano quella zona aspra ed inospitale. Gli uscocchi erano dispersi al di qua ed al di là dello spartiacque: nel migliore dei casi avevano individuato qualche vecchia stamberga abbandonata ove trovare rifugio e riparo, nel peggiore una delle tante spelonche che  emergevano sinistre e per lo più quasi inaccessibili dalla boscaglia: sistemazioni precarie più adatta per degli animali che per  esseri umani. Il gruppo comunque, appena messo piede giù  dal carro, era già stato individuato e riconosciuto, per la presenza di Eliza,  da alcuni giovani in cerca di selvaggina che subito  informarono il loro capo. La ragazza  fu accolta, se così si può dire,  con la massima indifferen...

Uskok 3

  USKOK 2 Alvise era il penultimo di quattro fratelli: viveva con la famiglia ad Albona, ma spesso si spostava ad Idria, nella Carniola, dove il padre Marco ed uno zio possedevano una miniera di mercurio. Albona in quei tempi era sotto il dominio di Venezia mentre Idria e la Carniola appartenevano all’Austria. Ne conseguiva che, per vivere serenamente e prosperare economicamente lui, i fratelli ed il padre dovevano mantenere buoni rapporti sia con gli emissari della Serenissima che con i  rigidi funzionari Asburgici. Negli ultimi anni Alvise si era anche dedicato  ad un modesto  commercio  tra Chioggia, Venezia e la costa occidentale dell’Istria in questo supportato dal padre che l’aveva introdotto nella  cerchia dei mercanti che esercitavano la loro attività, con esperienza e perizia,  lungo le rotte più profittevoli. I due fratelli maggiori erano ormai stabilmente insediati ad Idria, mentre l’unica sorella viveva nella casa paterna non essend...